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A questo proposito, infatti, c’è una parola, Jugaad, che in lingua hindi segnala una soluzione innovativa a una necessità, immancabilmente originata dall’intelligenza e dall’ingegno dell’uomo. E’ un termine che descrive un processo di cambiamento che deriva sempre dal basso e che, se ben guidato, è in grado di generare sbocchi efficienti a costi e investimenti limitati. Nella vita di tutti i giorni jugaad è un po’ come un’apparente “semplice” idea capace di risolvere velocemente un problema o, come diremmo in Italia, questo vocabolo hindi potrebbe rappresentare l’arte di arrangiarsi, quella capacità di utilizzare il “genio italiano” e la sua versatilità, per far fronte ai mille impicci reali e imprevisti della vita.
Detto così potrebbe sembrare il vecchio detto per cui “la necessità aguzza l’ingegno” se non fosse che, alla base di questa “rivoluzione culturale”, c’è un attualissimo e virtuoso concetto: che la scarsità e la frugalità, siano la fonte d’ispirazione futura dell’innovazione.
Io, con molta modestia, definirei tutto questo come la capacità di rendere eccezionale la normalità o, forse meglio ancora, come la sensibilità di cogliere lo straordinario nell’ordinario, come in tutte quelle situazioni che, su questo magazine, ho più volte narrato nell’ambito di storie legate al vino e all’agricoltura.
Perché è proprio in questo mondo che si scovano gli esempi più forti, come nel caso di Gaetana Jacono che, oggi alla guida, insieme a Francesco Ferreri, di una storica azienda come Valle dell’Acate, è riuscita in “pochi” anni, con “metodo jugaad”, a dare un futuro a un’idea ricca di valori, di aspirazioni e di storia.
Che dire quindi del suo Vittoria Frappato se non che, per me, si tratta di un “piccolo-grande” vino in grado di dare sensazioni piacevolissime nei profumi e alla beva. In bocca, non è prepotente e corpulento, al contrario è fresco e d’animo elegante, paragonabile a un nervoso Pinot Nero, da domare. Al naso frutti di bosco e salvia, per tanta fragranza e gioia sensoriale. Io lo consiglierei come aperitivo, con del pesce crudo. Con il tonno rosso di Sicilia, però, ……. è il massimo di “Jugaad”.
Giacomo Mojoli, marzo 2016
* testo tradotto