Per Valle dell’Acate, 70 ettari di terra, una produzione di circa 300 mila bottiglie, tutte le scelte aziendali sono green: dalla produzione all’accoglienza.
Da sempre si è impegnata nella salvaguardia dell’ambiente: sperimentando percorsi produttivi basati sui principi della sostenibilità, utilizzando sistemi di irrigazione che massimizzano l’efficienza dell’acqua, evitandone lo spreco, e adoperandosi per riqualificare il territorio circostante.
Da sempre i vigneti sono stati coltivati bio e dal 2018 hanno ottenuto la certificazione ICEA ed è per questo che, a partire dall’annata 2019, alcuni vini di punta dell’azienda sono diventati bio anche in etichetta.
Dopo Zagra e Il Frappato adesso è il turno del vino più rappresentativo dell’azienda, il Cerasuolo di Vittoria DOCG Classico, a diventare biologico dall’annata 2019.
Il Cerasuolo di Vittoria DOCG nella versione Classico è la massima espressione del territorio di Valle dell’Acate, frutto del matrimonio riuscito tra l’elegante Nero d’Avola e il fragrante Frappato. Nasce dai vigneti che si trovano sull’Altopiano di Biddine Soprana. I terreni si compongono da sabbie rosse chiaro e scuro di medio impasto con una buona profondità. I vigneti che si trovano sulla terra di colore rosso scuro producono il Nero d’Avola mentre da quelli adiacenti al mare, di colore rosso chiaro, si produce il Frappato.
Da questi vitigni nasce Il Cerasuolo di Vittoria (60% uve Nero d’Avola e 40% uve Frappato): un rosso, prodotto di punta della Cantina, che ha ottenuto la Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG). È certamente un vino che permette abbinamenti riusciti anche con cucine di paesi molto lontani (si abbina perfettamente a piatti speziati) e che incarna un modo di bere contemporaneo, più fresco, meno concentrato, che va a braccetto con il cibo, senza sovrastarlo mai.